Flora e fauna della Valgrisenche.

Quando si arriva a Valgrisenche i contrasti cromatici attirano subito l’attenzione.

Il verde della vegetazione si alterna al grigio delle montagne, al bianco della neve e dei ghiacciai e al blu dei laghi e del cielo. La flora della Valgrisenche è molto varia, man mano che saliamo di quota le estese foreste di larice e abete rosso lasciano il posto a pingui pascoli e praterie alpine, che nutrono le mandrie di vacche, fino a giungere sulle alte vette dove una vegetazione pioniera, fatta di piante nane, a cuscinetto, a volte pelose o con colori sgargianti, riesce a svilupparsi nonostante le condizioni climatiche estreme. 

Valgrisenche è una palestra per i botanici, un parco giochi per fotografi naturalistici ma è anche un luogo dove tutti possono ritrovare il piacere del contatto con la natura. 

Coincya richeri, Callianthemun coriandrifolium, Primula latifolia, Pedicularis recutita, Stemmacantha rhapontica subsp. lamarckii, Dracocephalum ruyschiana, Allium victorialis sono solo alcuni nomi di rarità botaniche che possiamo incontrare durante una passeggiata a Valgrisenche. In questa valle è presente anche la seconda stazione conosciuta in Italia di Carex atrofusca, un carice rarissimo, tanto da essere stato incluso nel Libro Rosso nazionale delle specie a rischio di scomparsa.

Nella testata della valle, per preservare questa ricchezza naturalistica, è stata istituita una ZSC (zona speciale di conservazione) che rientra nelle aree protette della Rete Natura 2000, denominata “Ambienti d’alta quota della Valgrisenche”.

Inoltre, passeggiando nei pressi del villaggio dell’Arolla, possiamo ammirare un magnifico bosco monumentale composto da circa 50 larici con più di 500 anni di età, diametri che arrivano a 175 centimetri e altezze di quasi 30 metri.

Ma le meraviglie non si fermano alla rarità di certe piante o alla magnificenza dei larici, a partire dalla primavera un susseguirsi di fioriture multicolori e profumi accompagnano i passi di turisti e residenti.

Giunti in autunno, prima delle nevicate, la natura ci dà l’arrivederci alla prossima primavera tingendo di colori caldi i panorami. I boschi di larice si colorano di giallo e poi di arancione mentre più in alto si scorge il rosso acceso dei mirtilli.

Valgrisenche, trovandosi intassellata tra due parchi Nazionali (del Gran Paradiso e della Vanoise), è ricchissima anche di specie animali.

Caprioli, scoiattoli e tanti uccelli diversi che abitano i boschi, cedono il passo a camosci e stambecchi, campioni di arrampicata, a fischianti marmotte, a delicate lepri variabili e a schive pernici variabili nelle zone d’alta quota.

Laghi e corsi d’acqua sono popolati da gracidanti rane e trote.

Nell’aria la fanno da padrone aquile, gracchi e gipeti, questi ultimi giunti in questa valle nei primi anni novanta in seguito a campagne di ripopolamento effettuate nel vicino Parco della Vanoise.


Laghi e cascate.

“Chiare, fresche et dolci acque”: le parole del poeta Francesco Petrarca ben si adattano a Valgrisenche!

Chiunque giunga a Valgrisenche nota come l’acqua sia una presenza costante del paesaggio, con gorgoglianti fontane, tranquilli ruscelli, impetuosi torrenti, roboanti cascate, placidi laghi e nascoste sorgenti.

Durante un’escursione estiva il fresco delle acque allevia la fatica della camminata con la bellezza dei ruscelli e dei laghi o, per i più temerari, riattiva la circolazione con un tonificante pediluvio.

Il lago di San Grato, il più grande lago naturale della valle, è incastonato nelle montagne ai piedi del Rutor. Chiamato così perché vide passare le spoglie del Santo Patrono della Valle d’Aosta e della Valgrisenche, è la meta di una piacevole escursione a tema “acqua”. Questo lago è anche una punto tappa della tradizionale processione del 5 agosto e meta di pescatori.

Il lago di San Martino, con la sua caratteristica isoletta al centro, offre a chi lo raggiunge una magnifica vista sul Monte Bianco, ma anche la bellezza di un paesaggio incontaminato d’alta quota.

A 2.800 m si incontrano i laghi del Morion dai quali, come da una balconata, è possibile ammirare tutta la Valgrisenche e un’ampia fetta della Valle d’Aosta con alcuni 4.000 famosi, il Monte Rosa e il Cervino.

Il lac Vert, segno del passaggio del ghiacciaio, è sovente ricoperto di ghiaccio fino a inizio dell’estate.

A fare da padrone è sicuramente il bacino di Beauregard, che occupa una buona parte della valle, a monte del Capoluogo, ma esiste anche un altro piccolo lago artificiale nel vallone dell’Alpe Vieille, al Plan du Bré, per una fresca sosta.

Gli amanti della pesca, oltre al già citato lago di San Grato, possono divertirsi sulle sponde del lago di Beauregard o della Dora di Valgrisenche. Per informazioni sui permessi di pesca e sulle semine annuali è possibile consultare il sito www.pescavda.it.

Innumerevoli altri laghetti, stagionali e non, sono disseminati in Valgrisenche e ruscelli, torrenti e cascate accompagnano con i loro suoni i passi dei turisti in tantissime escursioni.

E, poco oltre i confini del comune, il Lac du Fond abbaglia con i suoi riflessi i frequentatori dell’Alta Via 2 e i pescatori.

LA CASCATA DI CHATELET

La forza dell’acqua dà spettacolo! Immersa nel verde dei pascoli “alti” della Valgrisenche, la cascata di Chatelet non passa inosservata. Arrivando in prossimità di Usellières, fra i fischi delle marmotte, si sente subito il boato dell’acqua in caduta. Una forza dirompente, uno spettacolo della natura, che raggiunge il suo culmine all’inizio dell’estate, quando è più forte la fusione dei ghiacciai che la alimentano, raccogliendo le acque del vallone di San Grato. Una fresca visione nelle calde giornate estive!


Vette e ghiacciai.

Il paesaggio alpino allo stato puro.

Non solo acqua allo stato liquido, ma anche solido! Valgrisenche offre soffici nevi per gli amanti dello sci e bianchi ghiacciai per appagare lo sguardo o la voglia di avventure alpinistiche. I numerosi ghiacciai (Chateau Blanc, Ormelune, Plattes des Chamois, Giasson, per citarne alcuni) riforniscono, durante l’estate, il bacino artificiale di Beauregard per la produzione di energia elettrica nella centrale di Avise. Un patrimonio naturale oggi più che mai fondamentale, non solo per la Valle, ma per l’intero ecosistema delle Alpi.

LE MARMITTE DEI GIGANTI

La forza della natura che modella il territorio. Passeggiare nei pressi del villaggio di Revers è come assistere ad una lezione di scienze! Tutta la zona è testimonianza della potenza della natura; basta dare un’occhiata dal ponte per notare la forza erosiva delle acque della dora che hanno plasmato il profondo alveo, oppure le lisce rocce montonate intorno all’abitato, levigate dalla forza dei ghiacciai, oppure ancora la Péra dou Carò, l’enorme monolite che si erge solitario in mezzo al bosco, meta prediletta dei climbers.  E poi ci sono alcune grandi buche nella roccia: le marmitte dei giganti.

Queste profonde depressioni incise nella roccia, a forma di pozzo, nascono dall’erosione fluviale nelle località che erano ricoperte da ghiacciai. 

Le acque di fusione si riunivano infatti in correnti e formavano, in determinati luoghi, dei vortici che, col tempo, hanno eroso la roccia, lasciando questi particolari segni. 


Punti panoramici.

PRA DE LA TEISA

Oltrepassato l’abitato di Bonne, proseguendo verso il fondo della valle, si giunge al Pra de la Téisa, un promontorio che regala un panorama unico: dal fondovalle a tutto il bacino del lago di Beauregard, dai valloni di Plontaz, dell’Epée, di Mont Forchaz e di Vaudet ai ghiacciai di Giasson e d’Invergnaou. Fermarsi un poco qui, magari di ritorno da una gita in montagna, sarà l’occasione per prendere una buona boccata d’aria… con vista!

VERCONEY

Il sentiero n°5 che parte da Planté si addentra subito nel bosco e non è facile scorgere tra gli alberi il panorama, ma raggiunto l’alpeggio abbandonato di Verconey Desot si inizia a capire che di li a poco lo scenario cambierà. E infatti poco sopra, all’alpeggio di Verconey Damon, la visione d’insieme sulla valle è sensazionale, con i ghiacciai del Rutor, Ormelune, Plattes del Chamois, la Becca dei 4 Denti e i riflessi delle acque del bacino di Beauregard sul fondovalle. Da non perdere i nitidi colori di questo panorama in autunno!